Virgilio e Dante
Scopriamo il ruolo di Virgilio nella Divina Commedia: analizziamo i particolari che Dante ci ha lasciato per comprendere meglio il suo personaggio.

Il personaggio
Virgilio è uno dei personaggi chiave della Divina Commedia.
È la guida di Dante, colui che lo accompagnerà fino al Purgatorio; dal Paradiso terrestre il poeta passerà sotto la guida di Beatrice a cui spetta il compito di condurlo in Paradiso, in quanto Virgilio non essendo stato battezzato e non avendo conosciuto Dio (“vissi al tempo degli dei falsi e bugiardi”) non può salire in Paradiso e di conseguenza non può vedere Dio.
La ragione
Allegoricamente Virgilio rappresenta la ragione, il lume che Dante aveva perso cadendo nella via del peccato, grazie al quale riuscirà a superare gli ostacoli del suo cammino nei regni ultraterreni
ma soprattutto nel suo percorso di purificazione interiore.
Questa allegoria ci fa di conseguenza interpretare l’impossibilità da parte del poeta latino di salire verso il paradiso
anche sotto un aspetto differente: per arrivare alla conoscenza di Dio e ad arrivare dunque alla salvezza ultraterrena
la ragione per l'uomo non è sufficiente, è infatti fondamentale anche l’intervento della fede e della grazia divina
(Beatrice).
Perchè la scelta di Virgilio?
Non è stata casuale.
Dante è un grandissimo ammiratore di Virgilio, fin da giovane infatti ha studiato la figura di Virgilio e le sue opere, più di tutte l’Eneide.
Il modello di poesia virgiliano lo ritroviamo spesso in molti passi della commedia: Virgilio, nel libro VI dell'Eneide,
narra la discesa di Enea negli Inferi per chiedere consigli all'ombra di suo padre Anchise. Sono molte infatti figure dantesche della Divina Commedia che si ispirano a quelle dell'oltretomba virgiliano.
Con le sue opere dunque Virgilio non accompagna Dante solo nel suo viaggio ultraterreno ma, soprattutto, lo accompagna
in tutto il suo percorso esistenziale e nella sua vita da scrittore. Dante infatti descriverà Virgilio come la fonte di
poesia che spande un così ampio fiume d’eloquenza.

Virgilio come "padre" e guida di Dante
A partire già dal secondo canto dell'Inferno si mostra evidente il rapporto tra Dante e la sua guida.
veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte
dov’io per me più oltre non discerno. Dante, Pg. XXVII, 127-129
Inizialmente il poeta toscano si volge a Virgilio come un discepolo fa con il suo maestro, mentre successivamente i loro dialoghi diventano man mano più intimi e personali fino al punto in cui si svilupperà un rapporto quasi genitoriale tra i due, dove Virgilio come un padre conduce il figlio Dante verso la “retta via” : strada della moralità e della buona vita.
Dante si riferisce così a Virgilio. In questa frase "magister" ha un significato più ampio del modello di bello scrivere, per diventare maestro di vita morale, colui che, pur non avendo avuto la rivelazione della fede, ha tenuta alta la lampada per far luce a quanti vengono dopo di lui.
I suoi scritti verranno interpretati anche in ambito cristiano come ad esempio successe per la IV Bucolica
con la profezia del puer.
Secondo l'interpretazione cristiana le parole di Virgilio avrebbero preannunciato la venuta del Cristo.
Tu modo nascenti puero, quo ferrea primum
desinet ac toto surget gens aurea mundo Virgilio, Bucoliche, 7-9
Virgilio rappresenta, così, quella umana virtù che costituisce il primo gradino del processo di ascesi dell'anima che, partendo dalla ragione, giunge ad una fede consapevole.
che porta il lume dietro e sé non giova,
ma dopo sé fa le persone dotte. Dante, Pg. XXII, 67-69
Virgilio è l'"auctor", il precedente imprescindibile, il modello sicuro, la memoria, insieme personale e storica, colui
che testimonia e conferma a Dante, con l'Eneide, la natura provvidenziale ed universale dell'Impero Romano, che prepara
ed accompagna la redenzione spirituale operata da Cristo.
Il rinnovato incontro con Virgilio, che pure aveva già segnato profondamente gli anni della formazione, segna, per
Dante, il passaggio dalla giovinezza spirituale e poetica alla piena maturità stilistica ed interiore.
Proprio grazie a questo passaggio Dante potrà parlare ancora di Beatrice, l'altro evento fondamentale nella sua vita, e
finalmente nel modo degno che si augurava alla fine della giovanile Vita Nuova.